La prima lattina di birra
78 anni fa un piccolo birrificio del New Jersey comincia una rivoluzione che in pochi mesi conquista gli Stati Uniti e poi il mondo.
Era il 24 gennaio 1935, quando la Gottfried Krueger Brewery (Gkb) mise in commercio le prime birre in lattina a Richmond, Virginia. Una novità contagiosa che nello spazio di pochi mesi conquista altri 37 produttori negli Stati Uniti.
Sarà un successo senza pari, sebbene già un anno prima i giornali avessero liquidato la storia delle nuove confezioni dicendo che non sarebbero mai riuscite a rimpiazzare le bottiglie. Eppure, i nuovi contenitori erano ideali per il trasporto, oltre a essere più economici e sicuri del vetro. Gli altri birrifici fiutarono subito l’affare e si misero sulla scia dei pionieri della latta. Così, entro la fine del 1935, negli Stati Uniti se ne erano già venduti 200 milioni di pezzi.
Con il passare degli anni, le lattine hanno subito diverse modifiche, a partire dal sistema di apertura. In origine, la sommità delle latte era completamente ermetico e per aprirla c’era bisogno di praticare un buco servendosi di una sorta di punteruolo.
Le cose cambiarono agli inizi degli anni ’60, quando Ermal Fraze introdusse l’apertura a linguetta verso l’esterno (esatto, quella che procura un mucchio di tagli sulle dita). L’apertura a pressione verso l’interno – più sicura, anche se meno igienica – venne introdotta dalle bibite Pepsi solo negli anni ’70.
Nel 1958, inoltre, l’ alluminio arriva a sostituire il metallo nel confezionamento delle lattine. Ecco perché oggi i contenitori di latta vengono ritenuti migliori delle bottiglie. I puristi della birra forse non la pensano così, ma di sicuro il vetro non può proteggere il prezioso liquido fermentato da uno dei suoi nemici naturali: la luce.
(Fonte: di Lorenzo Mannella: http://daily.wired.it/news/cultura/2013/01/24/prima-lattina-di-birra-73836.html)